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L'AVERLA MERIDIONALE
UNA NUOVA SPECIE PER LA PROVINCIA E PER IL PIEMONTE
Testo e foto di Bruno Caula
Il pomeriggio dell'11 gennaio 2004, durante una breve escursione nelle campagne dell'altopiano di Beinale ricadenti nel comune di Carrù, ho osservato un individuo di Averla maggiore intento a cacciare dalla sommità di alcuni piccoli arbusti.
Già in un'altra occasione, il 30 novembre 2003, avevo notato (insieme a Pierluigi Beraudo) tale individuo stazionare nella medesima area. In quel caso l'elevata distanza e la fugacità dell'osservazione non avevano potuto mettere in risalto alcune caratteristiche del piumaggio che ora, grazie ad un'osservazione più prolungata ed all'esame delle foto che sono riuscito a realizzare, identificano l'animale come un individuo di Averla meridionale Lanius meridionalis.
L'Averla è stata contattata più volte nel medesimo sito, soggiornandovi (anche se con alcuni periodi di apparente assenza a seguito di forti nevicate) fino al 13 marzo, costituendo un'attrazione per numerosi birdwatchers provenienti da varie zone del nortd Italia.
Le caratteristiche salienti che separano sul campo l'Averla meridionale dall'Averla maggiore Lanius excubitor (svernante regolare nell'Italia centro-settentrionale) sono le seguenti:
- Colore di fondo grigio cenere molto più intenso, in particolare sui fianchi, grigiastri nella meridionalis e bianchi nella excubitor.
- Petto e parti inferiori rosa salmone più o meno intenso che ricorda per certi versi il maschio di Averla cenerina Lanius minor.
- Sopracciglio bianco sottile ma molto evidente (a causa del contrasto con il vertice grigio scuro) che prosegue fino sulla fronte
congiungendosi all'attaccatura del becco
- Mascherina grossa e ampia, in particolare nella parte posteriore dove tende ad allargarsi e curvarsi verso il basso
- "pattern" delle primarie caratterizzato da una quantità di bianco alla base molto ridotta, limitato ad una semplice piccola macchia.
Averla meridionale Lanius meridionalis: si notino le parti inferiori rosate ed il vistoso sopracciglio bianco che si unisce sulla fronte.
Averla meridionale Lanius meridionalis: il colore grigiastro dei fianchi e la limitata estensione del bianco sulle primarie sono tra i caratteri che la differenziano da Lanius excubitor.
Comparazione dei caratteri identificativi di Lanius meridionalis e Lanius excubitor (da Quaderni di Birdwatching n.4, 2000, disegni originali di D.Occhiato)
L'Averla meridionale è stata recentemente "slpittata" dalla excubitor (della quale era considerata sottospecie) oltre che per i caratteri suindicati soprattutto per le differenze ecologiche e per gli areali di distribuzione ben disgiunti e definiti. La meridionalis è infatti specie tipicamente mediterranea, occupando (con varie sottospecie) ampie porzioni di Nordafrica, Medio Oriente, Penisola iberica e, più limitatamente, della Francia, paese che ospita popolazioni stabili a pochi chilometri dai confini piemontese (Lago di Serre Poncon) e ligure (colline di Nizza). La specie non figura nella recente Check List degli Uccelli di Piemonte e Valle d'Aosta (Boano & Pulcher, 2003), mentre nella Check List Italiana di Brichetti & Massa (1999) è ancora considerata come conspecifica di Lanius excubitor. Per la Liguria sono note tre segnalazioni invernali di Averla maggiore (1931, 1970, 1975) attribuite a questa specie.
N.Lefranc, in un recente esaustivo lavoro (Ornithos, 1999) definisce con precisione lo status dell'Averla meridionale in Francia, rimarcando che la specie, pur in massima parte residente per tutto l'anno sui luoghi abituali di nidificazione, tende ad effettuare spostamenti invernali (in particolar modo per le popolazioni che nidificano alle quote più elevate, dai 700 ai 1200 metri circa) che la spingono a comparire con regolarità nel nord del paese (fino in Aquitania e Midi-Pyrenees). Ipotizza inoltre che alcuni di questi individui possano provenire dalle popolazioni della Spagna centrale.
L'invito è quindi quello di prestare la massima attenzione nell'identificazione delle Averle maggiori che nei mesi invernali sempre più frequentemente raggiungono la nostra provincia.
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Bruno Caula |
bcaula@aliceposta.it |