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PROPOSTA DI ISTITUZIONE DELLA ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE PER L'ALTIPIANO DEL BEINALE
A cura del COMITATO PER IL NO ALLA CENTRALE - Magliano Alpi
L'altipiano del Beinale è già interessato dalla presenza di opere dal pesante impatto ambientale come l'autostrada Torino-Savona, l'autostrada Cuneo-Asti, e una grande Stazione Elettrica di smistamento di linee elettriche aeree ad alta tensione. Recentemente è entrata in funzione la piattaforma di trattamento e smaltimento rifiuti del Cebano - Monregalese, la cui costruzione ha sottratto all'habitat un'area di 118.000 m2. La discarica è attualmente operativa con un funzionamento provvisorio che non consente il riciclo e recupero dei rifiuti, e tra un anno sarà funzionante in regime definitivo.
Parte di questo incredibile accanimento contro un'area che conserva tutt'ora grande valenza faunistica (ospita specie di uccelli nidificanti minacciate a livello comunitario e costituisce un'importante area di sosta per gli uccelli migratori e svernanti) e geologica (è classificato, unico nel suo genere, tra i 65 pedotopi di interesse Internazionale presenti in Italia), è dovuto ad un provvedimento di "programmazione territoriale" con cui nel 1996 si è voluto colpire questo territorio.
L'altopiano del Beinale, è stato infatti individuato dalla Regione Piemonte come sito "intersiziale", definizione che indica zone del territorio prive di interesse paesaggistico, archeologico, naturale, evidentemente trascurando la reale vocazione del luogo.
Tale destinazione rende la zona particolarmente appetibile per la messa in opera di altri progetti ad elevato impatto ambientale.
Tra questi il progetto di una Mega Centrale Termoelettrica a ciclo combinato e chissà cos'altro.
A sostegno di queste opere è ovviamente previsto l'adeguamento della rete viaria esistente, con conseguente aumento del traffico veicolare, soprattutto pesante.
Al fine di minimizzare l'impatto ambientale provocato anche da nuove opere invasive che potrebbero interessare l'area, nel Febbraio 2003 è sorto a Magliano Alpi il " COMITATO PER IL NO ALLA CENTRALE ", il cui impegno è culminato nella proposta di istituzione di una Zona di Protezione Speciale, ai sensi delle Direttive Comunitarie 79/409/CEE - (Uccelli) e 92/43/CEE - (Habitat), su una superficie di circa ha 267 (700 g.te), insistente nei territori dei comuni di Trinità e Magliano Alpi.
Tale proposta è stata formalizzata alla Regione Piemonte e si basa sulla volontà di tutelare un'area agricola di indiscutibile interesse ambientale per l'avifauna, sia per le specie stanziali che per i migratori, documentabile da anni di ricerche sul campo da parte di ornitologi e birdwatchers locali e non.
Punto di forza della documentazione presentata è la relazione ornitologica redatta da Bruno Caula e Pier Luigi Beraudo. Essa si basa su migliaia di dati raccolti sul campo dagli stessi redattori e da M.Audetto, F.Bodrero, R.Gregorio, P.Marotto, R.Toffoli a partire dai primi anni '80, e su alcuni studi condotti sul sito nell'ambito di ricerche di più ampio respiro (Toffoli e Beraudo, 2000 e 2001 ).
Il documento mette in risalto la grande varietà di specie segnalate nell'area (150) e la presenza, tra le nidificanti, di alcune specie di alto valore conservazionistico a livello europeo perché fortemente minacciate. Alcune di queste nella provincia di Cuneo sono localizzate in pochi siti, tra i quali appunto il Beinale. Inoltre viene evidenziata la grande importanza dell'area per lo svernamento e la sosta dei migratori.
Inoltre, un ampio e documentato studio di fattibilità per la realizzazione sul Beinale di un'oasi naturalistica è stato preparato dal Dr. Enrico Rinaldi (responsabile LIPU-Birdlife Italia dell'Oasi di Crava Morozzo). Tale progetto creerebbe un sistema di aree protette, collegando l'altopiano alle già esistenti Oasi di Crava-Morozzo ed Augusta Bagiennorum.