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Testo di Bruno Caula e Sergio Fasano
Introduzione
Attraversandola per oltre 105 chilometri, il Tanaro è il più importante corso d'acqua della Provincia di Cuneo. Dalle sue sorgenti nelle Alpi Liguri e per quasi metà del suo percorso mantiene un regime a carattere torrentizio, per poi ampliare verso valle il suo alveo arricchito, in corrispondenza della città di Cherasco, dalle acque dello Stura di Demonte.
E' da qui in poi, fino al confine con la Provincia di Asti, che esso diventa un punto di attrazione per numerose specie ornitiche, formando un ambiente idoneo alla nidificazione di specie legate agli ambienti acquatici e ripariali.
Costituisce poi anche e soprattutto una importante via di migrazione, seguita dagli uccelli nei loro spostamenti da e verso i quartieri di svernamento, che utilizzano il corso d'acqua come canale d'ingresso nella Pianura Padana.
Purtroppo, negli ultimi decenni, le attività umane, sia agricole che -soprattutto- estrattive, hanno fortemente danneggiato e limitato le grandi potenzialità naturalistiche che l'area offriva in passato. Una dissennata politica di malutilizzo delle risorse ambientali nel paleoalveo del fiume ha avuto come epilogo tragico e tristemente noto l'alluvione del novembre 1994. A seguito di questa catastrofe, si è attuata per assurdo una dannosa opera di regimazione che ha portato alla scomparsa di buona parte delle ultime aree umide ancora presenti a ridosso del corso principale del fiume. Tale dannosa politica "preventiva", gestita da appaltatori privi di scrupoli, continua a tutt'oggi e non è facile prevedere per il prossimo futuro soluzioni positive.
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Uno scorcio del fiume presso Govone, al confine con la Provincia di Asti (foto B.Caula) | Il fiume presso Magliano Alfieri. Sullo sfondo, la torre di Barbaresco (foto B.Caula) |
Come arrivare
Per buona parte del suo corso planiziale, il fiume è costeggiato da alcune tra le principali vie di scorrimento provinciali come la Strada Provinciale 22 "Fondovalle Tanaro" e la Strada Statale 231 "di Santa Vittoria", raggiungibili da fuori provincia attraverso il casello autostradale di Asti. Non mancano quindi le vie di accesso, sia principali che secondarie, anche se per districarsi attraverso le piccole sterrate ad uso agricolo immediatamente a ridosso del fiume occorre sovente improvvisare e seguire il proprio "intuito".
L'avifauna
Nel corso degli ultimi due decenni, l'avifauna del basso Tanaro è stata indagata e monitorata con discreta precisione ad opera di numerosi appassionati, indagini che hanno portato alla pubblicazione di alcuni lavori specifici. Tra tutti, Giorgio Aimassi e Roberto Ghiglia hanno concretizzato anni di ricerca sul campo dando alle stampe il libro "Gli Uccelli della Valle Tanaro" (ed. "Amici del Museo F.Eusebio - Alba, 1999) lavoro che affianca ad un'accurata descrizione delle specie e degli ambienti una ricca parte iconografica.
Il periodo più propizio in cui effettuare le osservazioni migliori è indubbiamente la primavera inoltrata (aprile-maggio) quando alle specie residenti, alle prese con i primi approcci alla nidificazione, si affiancano i numerosi migratori che sostano lungo il fiume e le sue immediate vicinanze. Anche i mesi invernali possono offrire incontri interessanti, in particolare per quel che riguarda gli uccelli acquatici, poiché la superficie del fiume ghiaccia molto raramente, permettendo così la sosta degli uccelli anche durante gli inverni molto rigidi. E' in queste condizioni particolari che possono perciò capitare specie assolutamente inconsuete: basti ricordare Moretta codona, Strolaga maggiore, minore e mezzana, Aquila di mare ed anatraia maggiore e persino Uria e Sula!
Gli hot spot
1- Clavesana
Percorrendo la Provinciale 12 "Fondovalle Tanaro" in direzione Alba, poco prima della deviazione per Clavesana, si svolta in corrispondenza di un attraversamento ferroviario in disuso costeggiando i ruderi di una vecchia fabbrica. Da qui è facile raggiungere la sponda del fiume, interamente contenuta da prismate collocate dopo che l'alluvione del 1994 ha colpito con violenza inaudita. Esplorando l'argine a valle fino ad uno sbarramento e verso monte fino al ponte per Bastia Mondovì, si possono osservare numerose specie di uccelli.
Tra le nidificanti spiccano specie come Nibbio bruno, Svasso maggiore, Lodolaio, Tuffetto, Airone cenerino e Nitticora. Tra i Passeriformi, Canapino, Cannaiola verdognola, Averla piccola e Frosone.
Durante i passi ed in inverno, sono comuni Cormorani, Aironi bianchi maggiori, Gabbiani comuni e reali, Moriglioni, Morette, Alzavole, Piro piro culbianchi e Beccaccini. Meno frequente ma regolare la presenza di Tarabuso, Falco di palude, Gavina e Pavoncella.
2- Cherasco
La zona più interessante in questo tratto è rappresentata dalla confluenza del Tanaro con il fiume Stura di Demonte, raggiungibile facilmente dalla Provinciale 58 (Cherasco - La Morra) con uno sterrato che si diparte dal ponte sul Tanaro, costeggiando il fiume sulla riva sinistra. Un altro valido accesso si raggiunge proseguendo sulla S.P. 58 in direzione di La Morra fino alla frazione di San Michele da dove si segue una stretta strada asfaltata con direzione Nord-Ovest fin quando si arriva in prossimità di un ponticello; subito prima di questo si prende uno sterrato che porta al Tanaro.
In periodo riproduttivo possiamo osservare: Nibbio bruno, Poiana, Falco pecchiaiolo, Sparviere, Gheppio, Lodolaio, Martin pescatore, Picchio rosso minore, Canapino, Cannaiola verdognola ed un'altra cinquantina di specie. Una coppia di Cigno reale si riproduce con una certa regolarità in quest'area.
Durante i passi si osserva un discreto numero di specie migratrici tra cui spiccano piccoli contingenti di limicoli.
Nell'inverno, oltre a numerosi Fringillidi e Migliarini di Palude, possiamo incontrare molti acquatici tra cui: Tuffetto, Svasso maggiore, Cormorano, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone cenerino, Fischione, Germano reale, Alzavola, Moriglione e vari gabbiani tra cui la Gavina.
In questo tratto si sono inoltre effettuate due osservazioni di Oca del Canada (1989, 2000).
3- Pollenzo
Lasciata la Strada Statale 231 per proseguire, oltre l'abitato di Pollenzo, sulla S.P. 7, merita una visita il tratto di Tanaro immediatamente a monte del ponte che lo attraversa in direzione Roddi. La sponda del fiume è raggiungibile imboccando la sterrata che parte sulla destra in corrispondenza del bivio per Alba-Roddi, lasciando la macchina nel piccolo spiazzo in prossimità della sbarra che blocca la strada e proseguendo poi per circa 1 Km a piedi. Un buon punto di osservazione è anche rappresentato dalla vecchia campata del ponte ormai in disuso. L'area è interessante soprattutto nei mesi invernali, poiché in questo tratto l'ampio e relativamente tranquillo alveo del fiume attira consistenti numeri di uccelli acquatici, in prevalenza Germani reali e Folaghe, ma non mancano Tuffetti, Cormorani, Aironi bianchi maggiori e cenerini, Alzavole, Moriglioni e Morette. Si incontrano frequentemente anche altre anatre come Volpoche, Fischioni, Canapiglie, Mestoloni, Codoni e, durante il passo primaverile, varie specie di limicoli (anche se sempre in piccoli contingenti). Sono invece di comparsa irregolare Oca selvatica, Smergo maggiore e Quattrocchi.
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Uno degli ultimi stagni che si incontrano lungo la fascia ripariale (foto B.Caula) |
4- Roddi - Alba
Durante lo svernamento è questo uno dei posti migliori sul Tanaro, sia per quantità che per qualità.
L'accesso più semplice è dalla circonvallazione di Alba seguendo le indicazioni per la Casa Circondariale, quando si arriva davanti all'ingresso della struttura si imbocca lo sterrato di sinistra risalendo il fiume sulla sua sponda destra per alcuni chilometri.
Qui possiamo vedere: Tuffetto, Cormorano, Tarabuso, Airone bianco maggiore, Airone cenerino, Oca selvatica, Volpoca, Fischione, Canapiglia, Alzavola, Germano reale, Mestolone, Sparviere, Poiana, Porciglione, Gallinella d'acqua, Folaga, Pavoncella, Beccaccino, Beccaccia, Piro piro culbianco, Piro piro piccolo, Gabbiano corallino, Gabbiano comune, Gavina, Gabbiano reale, Martin pescatore e molte altre specie. Inoltre in quest'area è avvenuta una delle poche osservazioni di Cincia bigia alpestre al di fuori dell'arco alpino.
5- Neive
Superata Alba e proseguendo in direzione Asti lungo la SS 231, si svolta a destra nella frazione Baraccone di Castagnito, in direzione Neive. Poco prima del ponte che attraversa il fiume, occorre imboccare la sterrata sulla sinistra che ci porta a raggiungere la sponda.
Sia a monte che valle di questo punto, sono presenti alcuni stagni (alcuni utilizzati per la pesca sportiva) che possono riservare avvistamenti interessanti. In inverno, i tifeti che circondano le sponde sono frequentati dal Tarabuso, dai Migliarini di palude e, più raramente, da Pendolini. Durante le migrazioni, si sono osservate specie non comuni come Schiribilla, Salciaiola, Forapaglie, mentre Cannareccione, Tarabusino e Porciglione sono nidificanti. Questi biotopi, pur essendo stremamente importanti per la conservazione di specie minacciate, non sono soggetti ad alcun vincolo di tutela e sono purtroppo sempre più soffocati dalle attività estrattive e di disboscamento che gravano su tutta l'area.
Gruccione, Martin pescatore e Topino (in provincia specie sempre più localizzata) nidificano lungo gli argini; Upupa, Sterpazzola e Cannaiola verdognola frequentano i pascoli con arbusti ed incolti, ambiente che ospitava fino a pochi anni fa le uniche coppie conosciute in provincia di Cappellaccia. Tra i rapaci, sono nidificanti Poiana, Nibbio bruno, Sparviere, Gheppio e Lodolaio mentre Falco di palude, Falco pescatore e Falco pecchiaiolo si possono osservare durante i passi. In inverno, è regolare la presenza di Astore e Pellegrino.
Sull'ampio greto nidifcano Corriere piccolo e Piro piro piccolo; le poche coppie di Sterna comune sono sempre più localizzate e minacciate. In inverno si raggruppano sugli isoloni consistenti gruppi di Cormorani e Gabbiani comuni; il Gabbiano reale è in costante aumento ed ormai presente durante tutto l'anno. Nei mesi invernali e durante le migrazioni si incontrano numerosi Anatidi anche di specie anche poco comuni come Moretta tabaccata e Smergo maggiore. Nei vari mesi dell'anno si possono incontrare tutte le specie di Ardeidi, compresi Airone rosso, Airone bianco maggiore e Sgarza ciuffetto.
Durante un' approfondita escursione primaverile, è normale una check list finale di una sessantina di specie di uccelli, a testimonianza dell'importanza di quest'area così fortemente minacciata.
6- Govone
Proseguendo lungo la Statale 231 in direzione Asti, ormai al confine tra le due province, il ponte che attraversa il Tanaro offre la possibilità di affrontare una nuova escursione. Fin verso la fine degli anni '80, una serie di stagni poco a valle del ponte ospitava come nidificanti specie interessanti come Pendolino, Beccamoschino e Cannaiola. Inutile raccontare del successivo interramento degli specchi d'acqua.
Risalendo lungo la sterrata che costeggia il fiume verso monte si possono osservare comunque numerose specie acquatiche, in particolare in inverno, come Airone bianco maggiore, Piro piro culbianco, Gavina, nonché varie specie di anatre di superficie e tuffatrici. Aggregate agli stormi di Colombacci, si possono incontrare le più rare Colombelle. Negli incolti e lungo le siepi si raggruppano Peppole, vari Fringillidi, Migliarini di palude e Passere mattugie.
I campi ospitano Pispole, Spioncelli, Allodole e Ballerine bianche.
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Upupa con imbeccata (foto M.Mendi) | Martin pescatore, localizzato nidificante lungo il corso del fiume (foto M.Mendi) |
Bibliografia:
-Giorgio Aimassi, Roberto Ghiglia
GLI UCCELLI DELLA VALLE TANARO
Amici del Museo "Federico Eusebio", Alba, 1999
- Giorgio Aimassi, Roberto Ghiglia
OSSERVAZIONI SULLO SVERNAMENTO DI PHALACROCORAX CARBO LUNGO IL FIUME TANARO
In: Fasola M., Saino N. (red), Atti VIII Convegno Italiano di Ornitologia: 75
-Giorgio Aimassi, Roberto Ghiglia
LO SVERNAMENTO DEL CORMORANO PHALACROCORAX CARBO NELLA BASSA VALLE TANARO
Rivista Piemontese di Storia Naturale, 1994: 173-187
Giorgio Aimassi, Roberto Toffoli
NUOVI DATI PER L'AVIFAUNA DELLA BASSA VALLE TANARO
Alba Pompeia, anno XIII, II° sem 1992: 63-71
-Roberto Ghiglia
IL GRUCCIONE EUROPEO MEROPS APIASTER NELL'ALBESE
Alba Pompeia, XI (2): 57-64
-Giorgio Aimassi, Roberto Toffoli
GLI UCCELLI DELLA BASSA VALLE TANARO (PROVINCIA DI CUNEO)
Bollettino del Museo Regionale di Scienze Naturali Torino, vol 5 - n.2 - 1987
-Giovanni Boano, Toni Mingozzi
GLI UCCELLI DI COMPARSA ACCIDENTALE NELLA REGIONE PIEMONTESE
Rivista Piemontese di Storia Naturale, 1985: 3-67
-Giorgio Aimassi, Roberto Ghiglia
OSSERVAZIONI SULL'AVIFAUNA ACQUATICA DEL FIUME TANARO TRA ALBA E NEIVE
Alba Pompeia, anno V, I° sem 1984: 47-58
-Giovanni Boano, Oreste Cavallo
LA COLLEZIONE ORNITOLOGICA DEL MUSEO CIVICO "F.EUSEBIO"
Alba Pompeia, anno IV, I° sem 1983: 19-35
-Roberto Ghiglia
UN'AQUILA DI MARE HALIAETUS ALBICILLA IN PIEMONTE
Rivista Piemontese di Storia Naturale, 1983 (4): 241-244
-G.Aimassi, A.Marengo
PROGETTO TANARO: UN FIUME PER TUTTI
Italia Nostra, sezioni di Alba e Braidese, Bra, 48 pp
-Oreste Cavallo
LA COLLEZIONE ORNITOLOGICA DEL CAN. DOTT. GIOVANNI CERUTTI
Città di Alba-Civico Museo di Archeologia e Scienze Naturali "F.Eusebio"
Pubbl. in "Le nostre tor", agosto-settembre 1976
-Pietro Voglino
IL TERRITORIO D'ALBA
Tip. Eredi Sansoldi, Alba, 24 pp, 1889
-N. Camusso
GLI UCCELLI DEL BASSO PIEMONTE
F.lli Dumolard, Milano, 50 pp, 1887