![]() ![]() |
![]() ![]() |
Testo di Luca Giraudo
Conosciute soprattutto per i prodotti della terra fra i più pregiati e rari, quali il vino e i tartufi bianchi, e forse per i paesaggi collinari rilassanti e bucolici, le Langhe sono dal punto di vista ornitologico una terra ricca e interessante, anche se misconosciuta ai più, a causa forse della distanza che le divide dai maggiori centri cuneesi e dalla tortuosità della rete viaria.
A chi, come noi, ha voluto approfondire la conoscenza di questa regione geografica, le Langhe hanno svelato una moltitudine di ambienti e di specie talvolta rare per la provincia, alcune delle quali diffuse qui in maniera omogenea.
Come arrivare
La regione delle Langhe non è di per sé così inaccessibile, anzi la si può raggiungere provenendo da tutti i punti cardinali: da Nord-Ovest si raggiunge Alba, capitale delle Langhe, e si percorre fra le colline lungo la SS n° 29, da Nord-Est la si raggiunge da Asti attraverso la SS n° 456, da Sud-Est da Millesimo tramite la suddetta SS n° 29, da Sud partendo da Ceva utilizzando diverse strade provinciali, da Ovest passando da Carrù, chiamata anche "la porta delle Langhe", raggiungendo Clavesana o Dogliani e inoltrandosi fra le colline attraverso le numerose strade provinciali.
Quello che noterà subito chi si avvicina a questo territorio è che le vie di comunicazione migliori seguono sì i fondovalle principali, ma ancor più spesso percorrono i crinali, soprattutto nella porzione occidentali.
In particolare l'andamento prevalente delle valli, con asse Sud-Nord, renderà più facile e veloce percorrerle da settentrione e meridione e viceversa, rendendo invece molto più lenti i trasferimenti trasversali.
Sia che si decida di percorrerle in auto fermandosi nei punti più interessanti, sia che si voglia assaporarne l'essenza attraverso il camminare lento, è consigliabile acquistare le carte geografiche n° 18 "Langhe Meridionali" e 19 "Asti-Alba-Acqui terme" edite dall'IGC di Torino, entrambe in scala 1:50.000, in quanto l'orografia del territorio e il numero di strade e sentieri sono difficilmente comprensibili con scale minori.
Utile anche la carta "I sentieri dell'Alta Langa", Edizioni L'Arciere 1995, in scala 1:50.000. sulla quale sono segnati numerosi sentieri tracciati e segnalati negli ultimi anni.
In ogni caso, nel momento che in cui si decida di camminare per queste bellissime colline, bisogna mettere in conto la possibilità di non trovare sempre al primo colpo il sentiero o la stradina giusti, ma in effetti anche questo rende queste terre interessanti e uniche.
Quando andare e come andare
La primavera e l'autunno sono le due stagioni in cui si avranno le maggiori soddisfazioni in campo ornitologico, con la possibilità teorica di poter osservare molte specie nidificanti, alle quali si aggiungono nei periodi di passo alcune entità tipiche di ambienti boscosi o di steppa; ma anche l'inverno accoglie numerose specie svernanti, raggruppate in assembramenti talvolta molto grandi. L'estate, calda e assolata, a queste quote non è la stagione migliore.
Due sono i mezzi principali con cui muoversi nelle Langhe: l'automobile e le proprie gambe. Se infatti la prima permette di coprire più velocemente le distanze fra le varie località, le seconde consentono di cogliere più in profondità l'essenza di questo territorio, grazie anche ad una rete abbastanza capillare e accessibile di carrarecce sterrate e sentieri, che diventano difficoltosi soltanto dopo periodi di forti piogge, siccome il terreno fine si impasta trasformandosi in un fango colloso e pesante.
![]() |
![]() |
Inquadramento ambientale
Le Langhe rappresentano, nel panorama naturalistico provinciale, un'entità a sé stante, in quanto la loro storia geologica e morfologica ha percorso altre strade rispetto al resto del territorio.
Formatesi nelle profondità marine intorno a 25 milioni di anni fa, sono poi state sollevate durante la fase finale dell'orogenesi alpina e quindi erose da torrenti e fiumi in maniera profonda. Le rocce principali che le compongono, in massima parte marne inframmezzate da arenarie, sono particolarmente tenere nei confronti dell'erosione da parte delle acque, per cui, seppure venute alla luce "poco" tempo fa, hanno subito e ancora subiscono la forza dirompente dei corsi d'acqua.
Alla loro origine geologica va quindi fatto risalire il loro aspetto collinare ora arrotondato e "morbido", ora ripido e solcato da profonde forre .
Geograficamente sono limitate a Sud, Ovest e Nord dal corso del fiume Tanaro, mentre ad Est proseguono nelle provincie di Asti e Savona; la quota minima si raggiunge presso Govone con 140 m s.l.m. circa, mentre la massima elevazione a Mombarcaro, chiamato anche il "tetto delle Langhe", a 896 m s.l.m.
Il clima è influenzato sia dalla vicinanza del mare e dall'assenza di alti rilievi a Sud-Est, sia dalla quota mediamente non elevata, per cui si hanno in questa regione estati calde, secche e inverni nevosi e freddi, con frequente formazione di nebbie nei fondovalle. Il vento è una costante in tutte le stagioni.
Nel corso dei secoli la mano dell'uomo ha inciso profondamente sull'aspetto di queste colline e oggi possiamo identificare due zone principali, caratterizzate l'una da maggiore antropizzazione, da colture intesive e da boschi misti limitati agli stretti fondovalle, l'altra da una presenza umana più rada e dall'esistenza di boschi e prati stabili più estesi: la Bassa e l'Alta Langa rispettivamente, l'una a settentrione, l'altra nella porzione Sud-occidentale, chiamate così per via delle differenti quote medie che vengono raggiunte dai crinali.
La vegetazione dominante, si sa, influisce direttamente sulle presenze ornitiche, per cui a seconda delle zone si potranno osservare specie maggiormente legate ai boschi oppure più tolleranti nei confronti dell'uomo e delle sue attività; ma forse la caratteristica più evidente è il forte livello di ecotono, aspetto legato alla grande frammentazione e differenziazione degli habitat, fattore che favorisce positivamente la ricchezza avifaunistica, e ovviamente non solo quella.
Anche l'esposizione dei versanti influenza la vegetazione, e quindi la fauna presente, e insieme al clima generale tende a favorire essenze o colture amanti del caldo e del secco, quali la Ginestra, il Pino silvestre o la Vite, limitando la presenza di specie meno termofile alle forre e alle rive dei piccoli corsi d'acqua secondari.
![]() |
![]() |
colline nella zona di Dogliani | Cigliè |
L'avifauna
L'avifauna delle Langhe comprende specie appartenenti a diversi ordini e famiglie e non è di per sé caratteristica, nel senso che è composta da taxa legati sia ad ambienti planiziali, sia a quelli boscosi, sia a quelli antropici o alla macchia mediterranea, ed esclude in massima parte le specie più tipicamente alpine, salvo qualche raro caso, e quelle più legate agli ambienti umidi, rappresentati in questa regione in maniera marginale.
Durante i periodi di passo si possono osservare numerose specie sia intrapaleartiche che transahariane, alcune delle quali non nidificano in questa regione.
Aree interessanti per l'avifauna
A causa della loro estensione e della loro generale uniformità ambientale, la ricerca degli uccelli nelle Langhe non è focalizzata su località particolari, nettamente più interessanti di altre, come può invece capitare per la pianura cuneese ad esempio; per cui di seguito vengono proposte alcune zone da noi più conosciute e non così distanti dal capoluogo provinciale, che vogliono essere soltanto un "assaggio" di quello che si può scoprire fra queste colline.
È da tenere presente che le indicazioni che seguono sono basate sia sulla nostra esperienza che sulle conoscenze da noi acquisite sull'avifauna locale e non sono di per sé esaustive.
Come si noterà molte specie di uccelli citate ricorrono in quasi tutti i siti, a testimonianza del fatto che gli ambienti presenti sono sempre gli stessi, ossia colture più o meno intensive, boschi di latifoglie e conifere, falesie, torrenti e argini sabbiosi, alternati fra loro in un mosaico che, come abbiamo già detto, aumenta la biodiversità per unità di superficie, forse la più alta in tutta la provincia.
Durante i passi è possibile ovviamente osservare specie rare e localizzate, mentre d'inverno in molte località ci possono essere forti concentrazioni di Fringillidi e Turdidi.
![]() |
![]() |
Sterpazzola | Torcicollo |
Per questo motivo vengono proposte di seguito alcuni hot spot, seguiti dall'elenco delle varie specie più interessanti o per la provincia o per le Langhe, con l'indicazione della località di osservazione.
Roddi-Verduno-Grinzane-Barolo: la zona del vino
Bonvicino-Murazzano, la tipica Alta Langa
Da Bossolasco a Somano, fra boschi e falesie di marne e arenarie
Valle Bormida (da Cortemilia a Prunetto) un percorso panoramico
Da Castino a Cravanzana, la zona dei noccioleti
Valle Belbo (da Santo Stefano a Montezemolo) da Nord a Sud tutte le Langhe
![]() |
![]() |
Novello | Murazzano |
![]() |
![]() |
Monforte | La Morra |
Specie più interessanti: | |
Rapaci | Poiana, Gheppio e Sparviero un po' dovunque. |
Falco pecchiaiolo | Mombarcaro, Murazzano, Santo Stefano Belbo |
Nibbio bruno | Prunetto (oss di aprile), Castino (oss. di marzo) |
Biancone | Saliceto, Murazzano |
Albanella reale | Camerana (oss. invernale) |
Astore | Mombarcaro |
Pellegrino | in alcune località svernante |
Pernice rossa | Mombarcaro, Benevello |
Beccaccia | Perletto |
Sterna comune | Barolo (oss. di maggio) |
Civetta | Clavesana, Monchiero, Novello, Dogliani |
Rondone maggiore | Feisoglio, Niella Belbo |
Gruccione | Belvedere Langhe, Bossolasco, Monchiero, S. Stefano Belbo, Somano, Serralunga d'Alba, Grinzane, Montelupo, Mombarcaro, Camerana, Murazzano |
Ghiandaia marina | Murazzano (oss. primaverile) |
Upupa | Monchiero, Dogliani, Novello, Diano d'Alba, Roddi |
Picchio rosso minore | Niella Belbo, Paroldo, Mombarcaro |
Torcicollo | Dogliani, Marsaglia, Pruentto, Mombarcaro, San Benedetto B. |
Tottavilla | Belvedere L., Bossolasco, Mombarcaro, Murazzano, Castino, Cortemilia, Gottasecca, Monesiglio, Roddino, Prunetto, S. Stefano B., Serralunga d'A., Somano |
Prispolone | Bergolo (oss. di aprile), Prunetto (oss. di aprile) |
Pispola | Belvedere L., Bergolo, Marsaglia, Dogliani (osservazioni di marzo-aprile), Paroldo (oss. di dicembre) |
Usignolo | Alba, Barbaresco, Barolo, Belvedere L., Bossolasco, Castino, Cortemilia, Cossano B., Feisoglio, La Morra, Monforte d'A., Murazzano, Paroldo, S. Stefano B., Serralunga, Somano |
Saltimpalo | Alba, Belvedere L., Bossolasco, Cortemilia, Grinzane, Mombarcaro, Paroldo, Murazzano, Camerana, Verduno |
Merlo dal collare | Camerana (oss. primaverile) |
Cesena | Dogliani, Murazzano, Somano, Camerana (osservazioni di marzo) |
Tordo sassello | Somano (oss. di marzo) |
Canapino | Alba, Belvedere L., Benevello, Bossolasco, Castino, Cortemilia, Cossano B., Grinzane, Ma Morra, Novello, Roddi, S. Stefano B., Somano, Serralunga d'A., Verduno |
Sterpazzolina | Belvedere L., Bossolasco, Camerana, Castino, Cortemilia, Cossano B., Mombarcaro, Murazzano, Novello, S. Stefano B., Serralunga d'A, Somano |
Sterpazzola | Belvedere L., Bossolasco, Cortemilia, Mombarcaro, Murazzano, Montelupo, Niella B., Novello, Paroldo, Roddi, S. Stefano B., Somano, Verduno |
Bigiarella | |
Luì bianco | Belvedere L., Bossolasco, Camerana, Castino, Cossano B., Dogliani, Murazzano, Paroldo, Somano |
Fiorrancino | Gottasecca |
Cincia dal ciuffo | Perletto, Camerana |
Rigogolo | Alba, Belvedere L., Bossolasco, Cortemilia, Dogliani, Grinzane, La Morra, Monchiero, Murazzano, Novello, Roddi, S. Stefano B., Serralunga d'A, Somano, Verduno |
Averla piccola | Bossolasco, Cortemilia, Camerana, Mombarcaro, S. Benedetto B., Somano, Serralunga d'A. |
Taccola | Bossolasco, Castino, Marsaglia, Murazzano, Serralunga d'A., Somano |
Frosone | Bonvicino (oss. invernali) |
Fanello | Belvedere L., Bossolasco, Castino, Cossano B., Feisoglio, Murazzano, Niella B., Roddi, Somano, Verduno |
Zigolo giallo | Gottasecca |
Zigolo nero | Belvedere L., Benevello, Bossolasco, Castino, Cortemilia, Cossano B., Dogliani, Feisoglio, Mombarcaro, Murazzano, Niella B., Paroldo, Novello, San Benedetto B., Serralunga d'A., Somano |
Zigolo muciatto | Bergolo, Perletto, Igliano, Torresina |
Strillozzo | Barolo, Belvedere L., Bossolasco, Castino, Cossano B., Dogliani, Mombarcaro, Murazzano, Novello, Paroldo, S. Stefano B., San Benedetto B., Serralunga d'A., Somano. |
![]() |
![]() |
Tottavilla | Averla piccola |
Materiale utile
Carte n° 18 (Langhe meridionali)-19 (Asti-Alba-Acqui terme) dell'IGC, Torino; in edicola
Carta "I sentieri dell'Alta Langa", Edizioni L?Arciere 1995, c/o Comunità Alta Langa, Via Umberto I°, 1 12060 Bossolasco (CN) Tel 0173 793 213.
A Piedi in Piemonte vol. 1; F. Chiaretta, A. Molino, Edizioni Iter 1989, 263 pp.
Infomazioni utili le potete trovare sui siti:
http://www.langhe.it/ info turistico-storico-gastronomiche
http://www.langhe.net/ vini, tartufi & Co.
http://www.holidaysol.it/ Associazione Piccole Strutture Ricettive Langhe Monferrato Roero
http://www.turismodoc.it/ Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero
http://www.alba-online.it/ la citta di Alba
http://www.osterieonline.it/ osterie e locali tipici
![]() |
![]() |
Gruccione | Ortolano |