![]() ![]() |
![]() ![]() |
Testo di Enrico Rinaldi
Premessa
Alle porte delle Langhe, attorniata dalle Alpi del Mare tra il Monregalese e la Bisalta e divisa dalle acque provenienti dalla Valle Pesio e quasi misteriosamente dalla Valle Gesso: questa è la posizione dell'Oasi di Crava Morozzo. Un piccolo ma prezioso angolo di natura, regno indiscusso di anatre, aironi, cormorani e rapaci.
Nel 1842 Goffredo Casalis, nel suo "Dizionario geografico storico statistico e commerciale degli Stati di S.M il Re di Sardegna", così scrisse di Rocca dè Baldi e dintorni:
". . . Nel fiume Pesio si trovano lontre in abbondanza. Gli alberi che meglio allignano nelle sue rive sono i noci e le querce. A chi del capoluogo volge lo sguardo verso Ponente si offre una stupenda veduta che lo sorprende. Vi esistono siti paludosi ed è perciò che vi abbondano gli uccelli acquatici. . . ".
I luoghi che così venivano descritti sono ora sede della Riserva Naturale dell'Oasi di Crava-Morozzo istituita nel 1979 grazie alla volontà della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e delle Amministrazioni Comunali. Anche se le lontre e gran parte degli alberi descritti non ci sono più, l' area protetta è uno dei pochi ambienti della pianura cuneese non interamente coltivati ed è di primaria importanza per le specie di uccelli che vivono o sostano durante le migrazioni.
Dal 1987 la Regione Piemonte ha promosso l'oasi in Riserva Naturale Speciale contribuendo alla tutela ed alla gestione del territorio (circa 300 ettari). L'Oasi è una zona IBA (Important Bird Areas) dal 1989; Le IBA sono zone che ospitano specie avifaunistiche globalmente o localmente minacciate e sono aree di transito per la migrazione e lo svernamento, o per la nidificazione dell'avifauna. Da pochi anni l'Oasi di Crava Morozzo è Sito di Importanza Comunitaria (Direttiva CEE "Habitat") e Zona di Protezione Speciale (Direttiva CEE "Uccelli).
Caratteristiche
Un laboratorio di wildlife management ossia una gestione attiva della natura che si concretizza con un intervento dell'uomo a migliorare e diversificare l'ambiente naturale.
Così può essere definita l'Oasi di Crava Morozzo, il più significativo ambiente palustre del Piemonte meridionale.
Prima Oasi LIPU in Italia (1979) divenuta Riserva Naturale Speciale nel 1987, l'area protetta occupa in gran parte i terrazzamenti prodotti dal torrente Pesio. La presenza di due laghi idroelettrici di Enel e alcuni stagni creati e gestiti dalla LIPU e dall'Ente gestione Parchi e Riserve Naturali Cuneesi favoriscono popolazioni di avifauna acquatica.
Lungo le sponde dei torrenti Pesio e Brobbio, fitti di ontani salici bianchi, è possibile osservare il Martin pescatore, il Merlo acquaiolo, la Ballerina gialla ed il Piro piro piccolo. Le tranquille acque dei laghi, nelle quali si specchiano querce, pioppi ed ontani, sono frequentate da una notevole varietà di anatre di superficie: Germani reali, Alzavole, Canapiglie, Mestoloni, Codoni, Marzaiole e da una significativa popolazione di anatre tuffatrici rappresentata dai Moriglioni e dalle Morette.
![]() |
![]() |
Giovane Nitticora (foto M.Nadalini) | Il Cormorano sverna regolarmente nell'Oasi (foto M.Nadalini) |
Negli ultimi anni è in crescita costante nel periodo invernale la popolazione di Cormorani sul lago di Morozzo.
Gli stagni sono frequentati da una popolosa colonia di Aironi cenerini, ma non mancano Aironi bianchi maggiori, Garzette, Nitticore e seppur più raramente Aironi rossi, Sgarze ciuffetto ed Aironi guardabuoi.
Tutti i bacini ricchi di alghe e piante acquatiche danno inoltre nutrimento alle numerose Folaghe, Gallinelle d'acqua ed al misterioso Porciglione.
La Riserva, ricca di boschi misti di latifoglie ospita Picchi verdi, Picchi rossi maggiori, Picchi rossi minori, il mimetico Rampichino e il Picchio muratore. Nel sottobosc, ricco di biancospino, prugnolo, fusaggine e viburno, è possibile osservare Usignoli, Capinere, Pettirossi e Scriccioli.
![]() |
![]() |
lungo il Torrente Pesio (foto B.Caula) | la palude ricreata (foto B.Caula) |
Il percorso verso il capanno sommerso
Facile e ben segnalato anche per le numerose presenze di persone in visita.
Dopo aver lasciato l'auto nel parcheggio ci si avvia all'interno dell'Oasi costeggiando il fiume Pesio e passando vicino a boschi di farnie, pioppi e noccioli. La passeggiata è piacevole ed interessante anche nel poter osservare i tanti canali presenti in zona. Arrivati ai bordi del lago di Crava si possono soffermare ad osservare gli uccelli presenti da un capanno di osservazione.
Riprendendo il sentieri si costeggiano dei prati fino ad arrivare al capanno sommerso.
Entrando si ha una visione speciale ed unica: una vetrata in cui si possono osservare pesci ed anatre.
Questo capanno unico nel suo genere permette ai visitatori di osservare le anatre da vicino, porre attenzione alle sfumature dei colori, ai piccoli particolari che altrimenti potrebbero sfuggire ad un occhio poco allenato.In modo molto naturale e con un po' di fortuna, che non guasta mai, è possibile vedere tuffarsi le morette per mangiare. Carpe, tinche e trote fario fanno da contorno a questo particolare ambiente ricostruito.
Successivamente si può riprendere il percorso per arrivare fino al cuore dell'Oasi ed al Centro Visita.
Come arrivare
Con mezzi propri: prendendo l'Autostrada TO-SV uscita Carrù e proseguendo in direzione Morozzo-Cuneo fino ad arrivare all'abitato di Crava. Di lì svoltare a sinistra e proseguire per circa un chilometro in direzione Rocca de' Baldi.
Informazioni
Oasi di Crava Morozzo 0174-587393 www.oasicravamorozzo.it (info@oasicravamorozzo.it )
oppure Ente Gestione Parchi e Riserve Naturali Cuneese 0171 734021
![]() |
![]() |
Airone bianco maggiore (foto B.Caula) | maschio di Germano reale (foto B.Caula) |
![]() |
![]() |
maschio di Mestolone (foto B.Caula) | La Moretta nidifica nell'oasi con un buon numero di coppie (foto B.Caula) |