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Testo di Pier Luigi Beraudo e Bruno Caula
Il Riso è coltivato in provincia di Cuneo soltanto dai primi anni '90. Viene prodotta esclusivamente semente per le estese risaie del vercellese dove, per motivi legati agli O.G.M. e ai fitofarmaci, tale pratica è fortemente ostacolata. I terreni a risaia nel cuneese sono localizzati nei comuni di Barge, Saluzzo, Savigliano, Bra e Genola, ed occupano circa 180 ettari.
La semina avviene nella seconda metà di aprile, con allagamento parziale dei terreni e lavorazioni dopo le quali avviene l'allagamento completo delle vasche, nelle quali l'acqua resta fino a metà giugno. In tale periodo intervengono i trattamenti con diserbanti effettuati in asciutta. Il riso fiorisce intorno alla metà di agosto e viene raccolto in settembre-ottobre.
Localizzazione
1 - Crocera di Barge: le risaie si trovano lungo la S.P. n. 589 tra Saluzzo e Cavour, all'altezza della frazione Crocera. Nella zona sono circa 90 gli ettari a riso; da Saluzzo le prime vasche sono visibili lungo la strada provinciale, sulla sinistra, prima dell'abitato di Crocera. Appena superato il centro abitato, sulla destra, la strada comunale Potere Devesio conduce dopo poche centinaia di metri ad altre risaie, spesso ospitanti interessanti specie di limicoli.
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Risaie di Crocera di Barge con il Monviso sullo sfondo (foto F.Blangetti) |
2 - Bra: le risicolture possono essere raggiunte da Sanfrè, tra Bra e Carmagnola (S.P. n.661 ). Da Bra, all'altezza del primo semaforo in Sanfrè, si svolta a sinistra per il cimitero e poi si prosegue lungo la strada asfaltata che, dopo circa 1 km, sopaelevandosi, costeggia sulla sinistra un canale. Qui, dopo poche decine di metri, una deviazione a sinistra scende su uno sterrato che conduce alle vasche attraverso i campi. L'auto piò essere parcheggiata presso il primo cascinale.
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Risaie di Levaldigi (foto B.Caula) | le risaie di Riva di Bra (foto B.Caula) |
3 - Riva di Bra: da Bra, lungo la provinciale per Cavallermaggiore, si raggiunge la fraz. Riva, dove si svolta a destra per la fraz. Falchetto e poi per la località Case del Bosco. Le risaie sono all'altezza della linea elettrificata ad a.t. che attraversa la strada, sulla destra e poco più in basso.
4 - Savigliano: dalla S.S. n. 20 tra Centallo e Savigliano, nel centro dell'abitato di Levaldigi deviare per Fossano. Usciti dall'abitato si costeggia sulla destra la recinzione dell'aereoporto di Cuneo e dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, compaiono le vasche. E' possibile parcheggiare poco oltre, direzione Fossano, sulla sinistra e di fronte al ben visibile nido di Cicogna bianca posto sulla linea elettrica.
Proseguendo verso Fossano e poco prima della fraz. di Sant'Antonio Baligio (Fossano), sulla sinistra una deviazione per Genola (str. Comunale della Garaita) conduce, dopo pochi chilometri, ad altre risaie.
Notizie pratiche
Al fine di evitare contrasti con i risicoltori ed altri agricoltori si consiglia vivamente di parcheggiare con cura l'auto, tenendo presente che spesso le strade che servono le risaie e gli accessi agli appezzamenti sono stretti e fequentati da mezzi agricoli. Inoltre è opportuno non percorrere le sponde delle vasche per evitare il loro danneggiamento.
Per poter effettuare buone osservazioni, è ovviamente indispensabile l'uso del cannocchiale.
L'avifauna
Dalla fine di aprile, periodo in cui le vasche iniziano ad essere progressivamente allagate, le risaie sono utilizzate come punto di sosta ed alimentazione da numerose specie di uccelli, in particolare limicoli. Alcune di queste, un tempo di comparsa rara ed occasionale in provincia, sono divenute, dopo l'avvento di questo tipo di colture, visitatrici regolari. E' il caso per esempio del Mignattino alibianche, del Corriere grosso, del Piovanello tridattilo e del Gambecchio nano.
Il periodo di allagamento, tardivo rispetto a quello delle risaie del vercellese e della pianura padana, non favorisce l'incontro con le specie di limicoli dalla migrazione più precoce, come Pittime reali e Combattenti, ma l'avifauna presente è comunque sempre interessante: praticamente ogni giorno è possibile l'incontro con specie diverse.
Le vasche che si vanno allagando favoriscono la ricerca di cibo delle specie più piccole: Corrieri grossi, Corrieri piccoli, Gambecchi, Piro piro boscherecci e Piovanelli pancianera. Le vasche con acqua più alta sono terreno di caccia per i Cavalieri d'Italia, le Pantane, le Pettegole, i Totani mori ed i Piovanelli. Le Pavoncelle sono impegnate a difendere il territorio dalle Cornacchie. Non frequente ma regolare l'osservazione di Chiurlo maggiore, Chiurlo piccolo e Pivieressa. L'incontro con Albastrello, Pittima minore, Pernice di mare, Voltapietre e Piovanello maggiore è invece del tutto occasionale.
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Piro piro boschereccio, comune durante la migrazione (foto B.Caula) | la Pavoncella nidifica nei campi attorno alle risaie (foto B.Caula) |
L'ambiente ricco di alimento che si viene a formare attira non solamente i limicoli: Mignattini, Mignattini piombati, Gabbianelli e praticamente tutte le specie di Ardeidi (compreso Sgarza ciuffetto, Airone rosso ed Airone guardabuoi) sono soliti frequentare le vasche allagate.
Tra i rapaci, Albanella minore (specie minacciata e nidificante con pochissime coppie), Falco di palude, Nibbio bruno, Falco cuculo, Lodolaio e l'ubiquitaria Poiana.
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il Chiurlo piccolo è una specie di comparsa regolare (foto P.Marotto) | Pantana (foto P.Marotto) |
La campagna circostante, in gran parte ancora libera dalle monocolture, favorisce l'insediamento di numerosi Passeriformi: Averle piccole, Cannaiole verdognole, Usignoli, Rigogoli, Cutrettole, Strillozzi e le ultimissime coppie presenti in provincia di Averla cenerina. Culbianchi e Stiaccini sostano prima di raggiungere le praterie alpine.
Non mancano Colombacci, Tortore selvatiche, Upupe e Cuculi a tenere sempre vigile l'attenzione del birdwatcher che si avventura in queste zone.
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Albanella minore, nidificante minacciato e localizzato (foto M.Mendi) | Cavaliere d'Italia maschio (foto B.Caula) |