Home Page Trip Report

Testo e foto di Bruno Caula

Fuerteventura (Canarie)
giugno 2004

  Dal 14 al 19 giugno, insieme a Pier Luigi Beraudo e relative famiglie, grazie all'ormai supercollaudata formula "vacanza mare+birdwatching", mi è stato possibile effettuare interessanti osservazioni ornitologiche sull'Isola di Fuerteventura.

  La più orientale delle Isole Canarie, posta di fronte alla costa africana del Marocco, presenta a differenza di altre isole dell'arcipelago, quali ad esempio Tenerife e Lanzarote, una morfologia caratterizzata da rilievi medio-bassi inseriti in ampie zone desertiche solcate da numerosi "barrancos", canyons di origine alluvionale di lunghezza e profondità variabile.
  L'avifauna residente, come sovente negli ambienti insulari, non è numerosa quantitativamente, ma vanta alcuni endemismi a livello sottospecifico (Gheppio, Cinciarella africana, Averla maggiore meridionale, Capovaccaio, Corvo imperiale, ecc) propri dell'arcipelago, mentre per una specie, il Saltimpalo delle Canarie, Fuerteventura costituisce l'unico areale distributivo.
  Molte specie tipicamente deserticole, infine, raggiungono qui densità a tratti elevate, per cui risulta relativamente facile poterle osservare. E' questo il caso di Corrione biondo, Ubara, Ganga ed Occhione.
  La possibilità di noleggio auto a prezzi modici, il costo davvero basso del carburante (circa la metà di quanto in Italia!) e la limitata superficie dell'isola (poco più di 100 km da un estremo all'altro) fanno sì che alloggiando in uno qualsiasi degli alberghi lungo la costa orientale (quella "sottovento") si possa comodamente esplorare qualsiasi zona alla ricerca delle "specialità" alate.
  Qui di seguito riporto brevemente le aree che hanno fruttato le osservazioni più interessanti.


1. PENISOLA DI JANDIA

  E' la parte più meridionale dell'isola, percorsa da una sterrata non proprio comodissima che parte dall'abitato di Morro Jable, dove abbiamo avuto il primo avvistamento dell'endemico Saltimpalo delle Canarie, oltre a quello dei Rondoni unicolori che insieme ai Rondoni pallidi intrecciano caroselli aerei sopra i tetti della cittadina.
Percorrendo la sterrata la costa rocciosa offre magnifici panorami, che noi abbiamo impreziosito con il contorno di un bel gruppetto di Trombettieri.

Penisola di Jandìa Averla maggiore meridionale
Upupa La costa meridionale dell'isola

2. COSTA CALMA e PLAYA DE SOTAVENTO

  All'inizio della Penisola di Jandìa, la distanza tra la costa occidentale e orientale si riduce a pochi chilometri; proprio per la limitata estensione del territorio, è forse questo il punto migliore dove contattare le specie proprie del deserto. La "palma" di regina spetta senza ombra di dubbio all'Ubara (ssp.fuerteventurae), che qui abbiamo osservato in singoli esemplari o coppie. Nonostante le dimensioni considerevoli, risulta incredibilmente mimetica tra la rada vegetazione in cui si muove, allontanadosi velocemente e furtiva al sopraggiungere di qualche disturbo. In un'occasione, ci siamo quasi "scontrati" con due individui che si sono involati mostrandosi in tutta la loro imponenza e bellezza.
  Anche i Corrioni biondi (ssp.bannermani), altra specie da "scovare" con pazienza, sono relativamente frequenti, noi abbiamo osservato anche un gruppo famigliare composto dai due adulti e due giovani, questi ultimi facilmente riconoscibili per il sopracciglio chiaro appena accennato. Gli Occhioni (ssp.sahari) formavano già assembramenti postriproduttivi: i versi di richiamo ce ne hanno fatto localizzare un gruppo composto da 40-50 individui in un'area con radi cespugli.
  E' facile invece vedere singoli individui o piccoli gruppi di Ganghe spostarsi in volo, più difficile e fortunoso è imbattersi in individui posati a terra intenti ad alimentarsi.
  Anche qui, come quasi ovunque sull'isola, sono comuni e confidenti le Averle maggiori meridionali (ssp.koeningi); meno frequenti le Pispole di Berthelot ed i Gheppi (ssp.dacotiae). Numerose pure le Upupe, ancora in movimento migratorio.

Ubara Corrione biondo
Il deserto a Costa Calma Occhione
Ganga Pispola di Berthelot


  La Playa de Sotavento, paradiso per i surfisti, offre uno scenario davvero suggestivo per i colori del mare e l'ampia e lunghissima spiaggia, costellata durante la bassa marea da lagune temporanee che attirano nel periodo migratorio numerose specie di limicoli ed uccelli acquatici. Noi, dato il momento dell'anno non propizio, vi abbiamo trovato solamente Piovanello maggiore (in abito riproduttivo), Spatola e Garzette, oltre ai residenti Gabbiani reali (ssp.atlantis), dal piumaggio marcatamente scuro che ricorda lo Zafferano.
  Altri limicoli osservati lungo il litorale di Costa Calma sono stati Voltapietre, Chiurlo piccolo, Fratino e Pittima minore.

Playa de Sotavento Piovanello maggiore
Spatola Gabbiano reale "atlantis"

3. CATALINA GARCIA
  
  Ben individuabile dalla strada che collega Gran Tarajal con Tuineje, la laguna salmastra di Catalina Garcia, nonostante le ridotte dimensioni, costituisce una delle pochissime aree umide di Fuerteventura e riveste quindi molta importanza sia per le specie migratrici come il Piviere dorato da noi osservato che quelle nidificanti, come la Casarca di cui era presente una coppia con tre giovani. Garzette, Aironi cenerini, Corrieri piccoli, Folaghe e Cavalieri d'Italia sono poi stati messi in agitazione dagli "esercizi" di caccia di uno splendido giovane di Falcone di Barberia, che dopo alcuni voli radenti si è posato lungo la recinzione che protegge questo importante biotopo.
  Tra i cespugli di salicornia si rincorrono e richiamano numerose le Sterpazzole di Sardegna (ssp.orbitalis), mentre tra la vegetazione più rada abbiamo ancora una volta incontrato un gruppo famigliare di Corrioni biondi.
  A poche centinaia di metri dalla laguna, tre grosse sagome sui pali della linea telefonica: una coppia di Capovaccai con il giovane dell'anno. La popolazione locale di questi avvoltoi è stata recentemente descritta come appartenente ad una sottospecie endemica (majorensis), ed è costantemente monitorata e tenuta sotto stretta sorveglianza dalla SEO Società Ornitologica Spagnola. Infatti, nonostante che il "Guirre" (così viene chiamato localmente il Capovaccaio) sia una specie protetta, si contano ogni anno numerose cause di decessi per bocconi avvelenati gettati sconsideratamente dai locali per eliminare i cani randagi.
  La lettura dell'anello di cui era munito uno degli adulti da noi osservati ci ha permesso di venire a conoscenza che si trattava di un individuo nato sull'isola nel 2001. Dopo poco più di un'ora, un'altra bella osservazione di questa specie: un gruppo formato da ben sette individui (3 adulti e 4 giovani/immaturi) si alza in volteggio su una termica sopra di noi.

Laguna di Catalina Garcia Casarche
Falcone di Barberia juv Capovaccaio

4. LOS MOLINOS
  
  L'embalse di Los Molinos è la più ampia raccolta di acqua dolce dell'isola e costituisce uno degli "hot spot" classici, all'interno del quale sono state più volte osservate specie accidentali nordamericane come la Moretta dal collare. Durante la nostra visita ospitava un buon numero di Casarche, sia adulti che giovani, che con i loro voli animavano coloratamente le acque dell'embalse. Sulle zattere artificiali nidificavano Folaghe e Cavalieri d'Italia, mentre i pendii rocciosi erano frequentati da Saltimpali delle Canarie, Pispole di Berthelot, Passere sarde, Calandrine ed Averle maggiori meridionali.
  La parte sicuramente più interessante e spettacolare è però il barranco a monte della raccolta d'acqua, con ampie e ripide pareti occupate da Piccioni selvatici e Gheppi ed un piccolo corso d'acqua che attraversa una verdissima vegetazione frequentata dalle Sterpazzole di Sardegna e, a ridosso delle pareti, da folti gruppi di Trombettieri.

Barranco de los Molinos Saltimpalo delle Canarie
La costa a Los Molinos Calandrina

5. Vega del Rio Palma
  
  La strada panoramica che porta dalla costa occidentale verso il Rio Palma si inerpica attraverso i rilievi interni offrendo scorci panoramici di grande suggestione e frequenti incontri con il Capovaccaio: seguendo il volo di un individuo con del cibo nel becco, abbiamo localizzato il nido posto in un grottino naturale a metà di una parete rocciosa sul versante opposto a noi della valle. Piazzati i cannocchiali, abbiamo scorto all'interno del grossolano nido un pullo già ben impiumato, mentre il fratello si stava riscaldando ai primi raggi di sole sul bordo della cengia. Entrambi i giovani erano già inanellati. L'ambiente a palmeto con cespugli e tamerici che caratterizza il Rio Palma costituisce l'habitat elettivo di un'altra specie-target: la Cinciarella delle Canarie, sottospecie endemica della Cinciarella africana recentemente "splittata" dalla Cinciarella europea. Ne abbiamo osservato con facilità alcuni individui che si alimentavano tra i fiori di un'agave, uno portava un anello metallico alla zampa.
  Meno facile invece localizzare le Pernici sarde, il cui canto risuonava con regolarità lungo i pendii rocciosi. Con un po' di pazienza, siamo riusciti ad osservare bene alcuni maschi in bella evidenza su posatoi in atteggiamento territoriale.
  Tra le altre specie, ancora Saltimpalo delle Canarie, Occhiocotto, Pispola di Berthelot, Tortora ed Averla maggiore meridionale.

Nido di Capovaccaio Vega del Rio Palma
Cinciarella delle Canarie Pernice sarda



Chek list delle specie osservate:

Chek list delle specie osservate:

 

 

 

 

Ciconiiformes

Ardeidae

Airone cenerino

Ardea cinerea

Garzetta

Egretta garzetta

 

 

Ciconiiformes

Threskiornithidae

Spatola

Platalea leucorodia

 

 

Anseriformes

Anatidae

Casarca

Tadorna ferruginea

 

 

Accipitriformes

Accipitridae

Capovaccaio

Neophron percnopterus majorensis

Poiana

Buteo buteo insularum

 

 

Falconiformes

Falconidae

Gheppio

Falco tinnunculus dacotiae

Falcone di Barberia

Falco pelegrinoides

 

 

Galliformes

Phasianidae

Pernice sarda

Alectoris barbara

 

 

Gruiformes

Rallidae

Gallinella d'acqua

Gallinula chloropus

Folaga

Fulica atra

 

 

Gruiformes

Otididae

Ubara

Chlamydotis undulata fuertaventurae

 

 

Charadriiformes

Recurvirostridae

Cavaliere d'Italia

Himantopus himantopus

 

 

Charadriiformes

Burhinidae

Occhione

Burhinus oedicnemus insularum

 

 

Charadriiformes

Glareolidae

Corrione biondo

Cursorius cursor bannermani

 

 

Charadriiformes

Charadriidae

Piviere dorato

Pluvialis apricaria

Corriere piccolo

Charadrius dubius

Fratino

Charadrius alexandrinus

 

 

Charadriiformes

Scolopacidae

Pittima minore

Limosa lapponica

Chiurlo piccolo

Numenius phaeopus

Voltapietre

Arenaria interpres

Piovanello maggiore

Calidris canutus

Piovanello

Calidris ferruginea

 

 

Charadriiformes

Laridae

Gabbiano reale

Larus michahellis atlantis

 

 

Pteroclidiformes

Pteroclidae

Ganga

Pterocles orientalis

 

 

Columbiformes

Columbidae

Piccione selvatico

Columba livia

Tortora

Streptopelia turtur

Tortora dal collare

Streptopelia decaocto

 

 

Apodiformes

Apodidae

Rondone unicolore

Apus unicolor

Rondone pallido

Apus pallidus brehmorum

 

 

Coraciiformes

Upupidae

Upupa

Upupa epops

 

 

Passeriformes

Alaudidae

Calandrina

Calandrella rufescens polatzeki

 

 

Passeriformes

Hirundinidae

Balestruccio

Delichon urbica

 

 

Passeriformes

Motacillidae

Pispola di Berthelot

Anthus berthelotii berthelotii

 

 

Passeriformes

Sylviidae

Occhiocotto

Sylvia melanocephala

Sterpazzola di Sardegna

Sylvia conspicillata orbitalis

 

 

Passeriformes

Muscicapidae

Saltimpalo delle Canarie

Saxicola dacotiae

 

 

Passeriformes

Paridae

Cinciarella africana

Cyanistes teneriffae degener

 

 

Passeriformes

Laniidae

Averla maggiore meridionale

Lanius meridionalis koenigi

 

 

Passeriformes

Corvidae

Corvo imperiale

Corvus corax tingitanus

 

 

Passeriformes

Fringillidae

Cardellino

Carduelis carduelis

Fanello

Carduelis cannabina harterti

Trombettiere

Rhodopechys githaginea amantum

 

 

Passeriformes

Passeridae

Passera sarda

Passer hispaniolensis




Bruno Caula
bcaula@aliceposta.it