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Osservazione di Alzavola Anas crecca riportante marcatura al becco

di Pierluigi Beraudo
igiberaudo@libero.it

Una femmina di Alzavola Anas crecca con marcatura di plastica gialla al becco (nasal saddle) riportante la sigla F1 è stato osservata il 27 febbraio 2005 nell'oasi della Madonnina, lungo il fiume Stura, nel comune di Sant'Albano Stura.
La lettura del contrassegno, visibile a distanza con adeguata ottica, è stata effettuata da Roberto Gregorio, che ha nuovamente avvistato il soggetto il 19 marzo 2005.
La trasmissione della lettura all'Istituto Nazionale Fauna Selvatica ha rapidamente permesso di risalire al luogo di marcatura dell'animale, catturato il 16 novembre 2003 in una delle numerose stazioni di inanellamento operanti nella zona del delta della Camargue (Arles, Francia).

Alzavola, maschio (foto B.Caula) Alzavola, femmina (foto B.Caula)

Ampiamente diffusa nell'Europa centro-settentrionale, l'Alzavola Anas crecca è nidificante rara ed estremamente localizzata in Italia. Di rilievo è invece il ruolo che riveste il nostro paese per i contingenti migratori e soprattutto svernanti, con un massimo censito di oltre 90.000 ind. nel gennaio 2000 (I.N.F.S.), concentrati principalmente nelle aree costiere. Nella provincia di Cuneo questa piccola anatra forma raggruppamenti significativi in alcuni tratti del basso corso del Fiume Tanaro e nelle poche zone umide protette o comunque precluse all'attività venatoria. Tra queste riveste particolare importanza per la specie l'oasi della Madonnina, lungo il Fiume Stura, nel comune di Sant'Albano Stura, con un massimo di circa 300 individui censiti il 1 febbraio 2005 (M.Audetto).
L'oasi rappresenta anche un'importante area di sosta per questa specie durante il transito migratorio e la presenza della femmina marcata in Camargue conferma quest'ultima come il sito principale di origine dei soggetti contrassegnati catturati in Italia in primavera (I.N.F.S.). Per il Cuneese si può ipotizzare il transito di contingenti migratori da e verso le vicine coste francesi attraverso il settore alpino meridionale.
L'uso di dispositivi di marcatura sul becco degli anatidi è una pratica diffusa sin dagli anni '60 tra i ricercatori nord americani e, in Europa, attualmente soprattutto da parte dei francesi e portoghesi. Questa tecnica consente facili letture su animali posati e permette di risalire all'età dell'uccello e soprattutto di conoscerne gli spostamenti. E' ovviamente indispensabile rilevare il colore della marcatura e la sigla, oltrechè identificare correttamente la specie, e trasmettere le informazioni, integrate di data e località, direttamente all'INFS infszumi@iperbole.bologna.it o ai referenti locali per l'inanellamento scientifico (craveri@comune.bra.cn.it per il cuneese). Le eventuali letture trasmesse a info@cuneobirding.it saranno recapitate direttamente all'I.N.F.S.

Fischione con "nasal saddle"