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Testo di Paolo Marotto
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2003: Proposta di istituzione della ZPS per l'altipiano del Beinale
Il Bainale o Beinale è un altipiano (alt max 416 mt) situato tra i comuni di Benevagienna e Magliano Alpi.
L'area è caratterizzata da un suolo ricco di depositi argillosi che lo rendono poco permeabile; in alcuni periodi dell'anno si creano quindi delle situazioni favorevoli al ristagno di acque piovane.
La zona è prevalentemente coltivata a mais, grano, soia e, più recentemente, a girasoli.
Nelle zone esposte ed elevate è ancora presente la coltura della vite.
Girasoli (foto di P.Marotto)
Le zone di "incolto" non sono molte e risultano quasi sempre piuttosto isolate tra loro, inoltre la recente realizzazione dell'autostrada Asti - Cuneo ha sottratto ulteriori terreni alla campagna.
L'area risulta caratterizzata dalla presenza di riserve di caccia e di terreni sottoposti a protezione (zone di ripopolamento) a rotazione annuale .
Il Bainale si raggiunge facilmente dall'autostrada TO-SV: all'uscita di Carrù si imbocca la strada provinciale n° 9 in direzione di Magliano Alpi e giunti alla cappella di S.Bernardo si svolta a dx (s.p 237) in direzione della Gorra di Benevagienna. Una ripida e breve salita ci porta direttamente sull'altipiano; si prosegue ancora per circa 2 km e si arriva in prossimità di un pilonetto (Pilone Bianco).
La provinciale in questo punto piega a dx noi la lasceremo per imboccare la stradina (da poco asfaltata) che passa sulla sx del pilone.
Eccoci arrivati, percorrendo le varie strade che si snodano tra i campi potremmo osservare parecchie specie ornitiche interessanti.
In primavera e autunno, se si saranno formate delle pozze d'acqua piovana, avremmo la gradita sorpresa di contattare diverse specie di limicoli: Combattenti, Pantane, Corrieri, Piro piro culbianco e boschereccio, Chiurli, Beccaccini e Pavoncelle (queste ultime presenti tutto l'anno).
I colori del Bainale (foto di P.Marotto)
Falchi cuculo ed Albanelle reali non mancano mai all'appuntamento.
Durante la migrazione è facile osservare, oltre ai Culbianchi che sostano sulle zolle smosse, Falchi di palude, Nibbi bruni, Falchi pecchiaioli e Bianconi e magari qualche "chicca" ( Averle capirosse o Calandri ). In estate potremmo avvistare Averle piccole e Strillozzi, Saltimpali, Cutrettole, falconiformi (Gheppi e Lodolai), Albanelle minori ed ascoltare il canto delle Quaglie e nelle calde serate quello dell'Assiolo. | ![]() |
Falco cuculo (Falco vespertinus (foto di P.Marotto) |
L'inverno invece è il periodo "clou" per le osservazioni di grandi stormi di Fringillidi (Fringuelli, Peppole, Cardellini, Verdoni, Fanelli, Verzellini, Lucherini etc), alaudidi (Pispole, Spioncelli, Allodole ) ed emberizidi (Zigoli e Migliarini) insieme a centinaia di Passere mattugia. Questi folti gruppi in movimento stimoleranno sicuramente la curiosità e la voglia di "rarità" di un birdwatcher.
Non potranno mancare i predatori e quindi il Falco pellegrino e lo Smeriglio spesso faranno la loro comparsa insieme all'Averla maggiore (che è quasi una presenza costante in inverno) .
Inoltre è facile contattare stormi di Corvi e Taccole e, meno frequentemente, gruppetti di Gru.
Non esistono dei veri e propri " HOT SPOTS " per effettuare buone osservazioni, tutto dipende dalle condizioni del terreno e delle colture, bisogna lasciarsi un po' guidare da quello speciale fiuto che caratterizza il "birder".
Averla piccola (Lanius collurio) (foto P.Marotto)
In generale si può dire che in inverno ed autunno gli ambienti migliori sono gli incolti con erba alta nei pressi di ristagni d'acqua, l'ideale sono i campi di girasoli non raccolti ( la soia non risulta così attraente ai nostri amici alati).
In primavera sono eccezionali le pozze "aperte" che si formano nei campi
(purtroppo per opera di innumerevoli "bonifiche" sono scomparse quasi totalmente).
In estate saranno le siepi e i campi di grano a riservarci gradite sorprese.
Concludendo questa breve descrizione si può affermare che il Bainale merita sicuramente una visita in ogni periodo dell'anno !
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Alpi Liguri e Marittime (foto di B.Caula) | fioritura di Taraxacum officinale (foto di P.Marotto) |